La metamorfosi animale è un fenomeno affascinante e di importanza cruciale in natura. Il termine, di origine greca, indica la trasformazione in base alla quale un essere vivente cambia forma, a fronte di una modifica di stampo strutturale.
Oggi vi raccontiamo qualcosa di più sulla metamorfosi nel regno animale, analizzando di cosa si tratta e perché è considerata così essenziale e suggerendo il sito Animals Land per scoprire di più sugli animali che subiscono la metamorfosi.
Che cos’è la metamorfosi
Ma cos’è, esattamente, la metamorfosi? Secondo quanto afferma l’Enciclopedia Treccani, si tratta della “Modificazione strutturale o funzionale di un organismo vivente”. Il fenomeno è stato riscontrato sia in botanica sia in zoologia, dove viene definito, sempre dalla Treccani, nel modo seguente:
“Insieme dei cambiamenti, talora profondi e complicati, che subiscono organismi di molti gruppi animali, al termine del loro sviluppo embrionale, per raggiungere la forma dell’adulto”.
La metamorfosi presenta un processo articolato e si contrappone a un altro tipo di sviluppo, quello diretto, nel quale l’essere vivente assume i caratteri funzionali nonché anatomici, a fronte di una forma simile a quella che detiene da adulto.
Nella metamorfosi, invece, il processo avviene secondo vari stadi, detti larvali, diversi a seconda del tipo di animale: corrispondono a fasi della vita diverse. La metamorfosi può avvenire in maniera graduale, catastrofica o degradativa; in quest’ultimo caso la struttura della larva risulta meno complessa rispetto a quella dell’adulto.
I principali tipi di metamorfosi
Esistono più tipi di metamorfosi, a seconda che essa avvenga in maniera completa oppure incompleta.
Nel primo caso si è soliti parlare di olometabolia, tipica in particolare di alcuni insetti, come ad esempio i coleotteri: una tipologia di metamorfosi che risulta profonda e completamente rilevabile. Gli stadi sono cinque, ovvero:
- Uovo.
- Larva di primo stadio.
- Larva di secondo stadio.
- Larva di terzo stadio.
- Pupa.
- Adulto.
La metamorfosi incompleta, detta altresì eterometabolia, si chiama così perché appare di per sé poco rilevabile, cosa che avviene, ad esempio, negli ortotteri. La fase adulta viene maturata attraverso il succedersi di stadi giovanili o neanidi che fin dalla nascita denotano diverse caratteristiche assunte in età adulta. Vediamo le fasi:
- Uovo.
- Neanidi.
- Ninfe mobili.
- Adulto.
La differenza tra i due processi risiede fatto che, appunto, nella metamorfosi completa la trasformazione è decisamente più percepibile che in quella incompleta.
Esempi di animali che subiscono metamorfosi
La metamorfosi è stata sovente utilizzata nelle opere letterarie di diversi autori come metafora dell’esistenza, la più famosa delle quali è un testo della romanità: “Le metamorfosi” dell’illustre poeta Ovidio. La fiction prende forma da quanto avviene in natura, dove tra gli esempi di questa trasformazione così particolare troviamo farfalle, rane e scarabei, alcuni degli animali in cui il processo è più rilevante. Ma entriamo nel dettaglio.
La metamorfosi negli insetti
La metamorfosi negli insetti è un fenomeno che avviene in maniera progressiva, cosa che vale tanto per le farfalle che per le mosche, dove presenta varie fasi piuttosto articolate.
Ad esempio, nelle farfalle, che sono un insetto olemetabolita, sussistono vari stadi:
- Uovo.
- Bruco.
- Quando il bruco raggiunge il livello massimo di crescita si forma la crisalide.
- C’è poi la fase dello sfarfallamento, quando l’insetto esce dall’involucro in maniera perfetta.
- Si arriva dunque alla trasformazione da bruco in farfalla.
Fasi simili sono quelle tipiche di un altro insetto, le mosche, ovvero:
- Uovo.
- In breve tempo diventa larva.
- Che si trasforma a sua volta in un arco di tempo che varia dai 2 ai 17 giorni, a seconda delle condizioni dell’ambiente.
- L’insetto appare al termine della trasformazione in una veste nuova: quella della mosca, che tutti conosciamo per essere piuttosto fastidiosa.
La metamorfosi negli anfibi
La metamorfosi è un fenomeno tipico anche degli anfibi, dei vertebrati a sangue freddo che, appena l’ambiente diventa più ostico e freddo, vanno in letargo. Gli anfibi a loro volta si distinguono in due macro-categorie: anuri e urodeli.
Alla prima appartengono rospi, raganelle e rane, nei quali il ciclo di metamorfosi si articola secondo i seguenti stati, che partono dal girino fino ad arrivare alla rana adulta. Nel dettaglio:
- Rane o rospi depositano in acqua delle uova.
- Quando le uova si schiudono danno luogo a delle larve, ovvero a dei girini che denotano un caratteristico aspetto tondo, con tanto di coda allungata e branchie. Il girino, per vivere, ha bisogno di stare in acqua.
- La larva si trasforma a poco a poco, gradualmente, con tanto di coda che scompare mentre al posto delle branchie si formano i polmoni. La trasformazione è completa quando l’anfibio esce dall’acqua e da una dieta vegetariana passa a una carnivora.
Fattori che influenzano la metamorfosi
I fattori che influenzano maggiormente la metamorfosi – influendo sullo sviluppo dell’animale e sulle tempistiche stesse di trasformazione – sono molteplici. Un ruolo determinante è quello delle condizioni ambientali, in termini di umidità, temperatura e disponibilità di cibo soprattutto: elementi che possono abbreviare, ma anche ritardare, lo sviluppo.
C’è poi un’altra componente che denota un input determinante: il CIC, una particolare proteina che interviene in vari processi biologici, svolgendo un’influenza vitale anche a livello nervoso. Interviene, in ogni caso, in tutte le fasi della trasformazione.
Il ruolo degli ormoni nella metamorfosi
Che la metamorfosi avvenga in insetti o anfibi poco cambia: il ruolo degli ormoni assume una valenza imprescindibile affinché l’evoluzione giunga a buon fine, svolgendo un ruolo simile a quello di un direttore d’orchestra.
Nelle larve una funzione essenziale è quella che detiene l’ormone giovanile JH: funge da interruttore per innescare determinati fenomeni, in special modo di matrice cerebrale (ma non solo), questo insieme ad altri ormoni tra cui uno noto come Ecdysone.
Un’azione decisiva è quella perpetrata dalla tiroxina, un ormone presente anche nell’essere umano che nei vertebrati influisce sulla differenziazione dei tessuti e, di conseguenza, sulla metamorfosi.