Sulla nostra scrivania: i punti metallici

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Sono ormai millenni che l’umanità scrive, registra e archivia informazioni di ogni genere su fogli di carta o di pergamena; ed è da altrettanto tempo che si pone il problema di organizzare, mettere in ordine, arrangiare tali masse di informazioni in una maniera che le rendesse di facile consultazione per le strutture governative, direttive e burocratiche. Ci sono dunque millenni di storia dei sistemi usati a tale scopo: dalla cucitura dei fogli, all’uso della colla, a metodi più strani come il legare i fogli con nastroe e saldarli con la cera – proprio nell’angolo superiore sinistro, come facciamo noi al giorno d’oggi, e come fecero degli accademici nel 1200.

Fu nel diciottesimo secolo, alla corte del re Luigi XV, che comparve per la prima volta un apparecchio costruito da degli artigiani col preciso scopo di pinzare insieme i fogli con dei punti metallici – e come è facile intuire, era un apparecchio, letteralmente, degno di un re. Completamente realizzato a mano, pare che venisse caricato con punti metallici d’oro massiccio e addirittura tempestati di gemme preziose, ciascuno singolarmente inciso con il sigillo della Corte Reale. Ma si trattava evidentemente di un pezzo unico, e non certo di un’apparecchiatura pratica o immaginata per l’utilizzo comune.

Nella seconda metà del diciannovesimo secolo, negli Stati Uniti, fu finalmente fatto un importante passo avanti: venne infatti lanciato sul mercato il primo modello di pinzatrice da ufficio simile a quelli comuni – benché presentasse, oggettivamente, significative differenze. Anzitutto, la macchina aveva una capacità di un singolo punto, e doveva perciò essere ricaricata ad ogni utilizzo; inoltre, il punto veniva solo spinto nei fogli , e doveva in seguito essere chiuso a mano, il che era una costante perdita di tempo. Già nel 1879, nemmeno quindici anni più tardi, il modello venduto da McGill’s era in grado di chiudere i punti metallici infilati, ma disgraziatamente soffriva anch’esso dello stesso difetto critico di caricare un solo punto per volta.

La vera consistente svolta avvenne appena in tempo per il cambio del secolo, nel 1895, quando a Norwalk, nel Connecticut, la Hotchkiss Company produsse e lanciò sul mercato il suo modello “No.1”, il primo ad adoperare delle lunghe strisce di punti legati insieme – che però richiedevano per essere separati di agire sulla leva della macchina con grande energia, tanto che in molti uffici questa era tenuta vicina ad un piccolo mazzuolo. Ci volle il brevetto della Swingline n.3, da partedi Jack Linsky nel 1937, perché negli uffici arrivasse una pinzatrice funzionale, comoda, e facile da usare e ricaricare – una macchina tanto perfetta che, ancora oggi dopo settant’anni, non è stata modificata significativamente.